CITAZIONE (Clorophilla @ 23/3/2012, 20:00)
penso che condividere il proprio uomo con altre donne sarebbe un bel sollievo in tante circostanze, perché non si avrebbe su di sé il peso di TUTTE le aspettative di un uomo, perché sarebbero equamente distribuite fra molte...
Bingo.
l'opposto di competizione e separazione (imposte alle donne da migliaia di anni).
é il piacere dell'unione, della condivisione e della
pacificazione.
quando in una coppia prestabilita c'è una fondata connessione e le singole persone sono Libere con se stesse nella Realtà Umana, può a volte insorgere una "paura" presto trasformata, ma non insorge, per es. odio verso le
competitors.
IMO idem per i ragazzi anche in un contesto tutt'altro che
normopate, cioé al di fuori del conformarsi, come nel gruppo (del tuo passato) di cui parli.
i nostri "ragazzi" sono stati cresciuti con il mantra del "vero uomo" di qui e il vero-uomo di là..
qualcuno, fra gli "anarchici" (li chiamo così per l'etichetta che è stata messa addosso ai "68ini", ma potrei scrivere anche
eretici!), sfuggiva ai pregiudizi per il rotto della cuffia
penso che per descrivere la sensazione data dalla gelosia ci vorrebbero tomi, ma io la riassumerei con
la paura di essere meno (bella/o, attraente, intelligente, al centro dell'attenzione, etc. etc. etciùùù)
di un'"altra/o" non essendo "capaci" di riconoscere l'unicità e la bellezza di ogni individuo.
a volte la gelosia (leggi competizione) riesce a sbocciare anche quando non ci sono partners, ma amici, nei dintorni. IMO è imposta, non biologica.
beh, per la mia esperienza, si può intervenire e apportare personalmente un auto-Rinnovamento in molti casi, ma non in tutti (maschili e femminili, eh).