Skamall |
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| amo quando la ricerca fa chiarezza sul passato (pur mancando, a volte, di altre info rintracciabili forse tuttora oralmente, non nelle fonti fisiche storiche o archeologiche). http://www3.lastampa.it/cultura/sezioni/ar...lo/lstp/436036/CITAZIONE La sfortuna storica dei Galli dipende proprio dal fatto che, benché conoscessero la scrittura, non la usavano. I druidi preferivano trasmettere per via orale il loro sapere, che così, con buona pace dei neodruidi new age, si è perso per sempre. Ma l’archeologia racconta di un popolo evoluto. I Galli erano agricoltori, allevatori (specie di maiali, altro che cinghiali), commercianti, costruttori. E ottimi artigiani, come confermano i vari «tesori» ritrovati qua e là per la Francia, sepolture piene di raffinatissimi caschi con paraorecchie mobili a lungo scambiati per ali e di trombe bronzee, i carnyx , come quella celebre scavata a Tintignac. Erano degli assi della metallurgia, come scoprirono a loro spese i legionari. Tanto erano pregiate le loro armi che le esportavano in Italia in cambio di vino, che preferivano alla birra: selvaggi forse, stupidi certamente no. Lo bevevano puro, non allungato come i Romani. Forse per questo, prima della conquista ne importarono, secondo calcoli un po’ avventurosi, cento milioni di anfore. Erano anche mercanti scafati e metà delle strade francesi di oggi seguono il percorso di quelle galliche dell’altro ieri.
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