Coscienza Paleolitica - Poliamorismo

"le chevalier, la femme et le prêtre" G. Duby, "il cavaliere, la donna e il prete"

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Skamall
view post Posted on 28/12/2011, 16:33




uno dei capolavori storici scritto da Duby che ho letto, "Le chevalier, la femme et le prêtre", guida alla conoscenza di modi e mezzi con cui, nel nord della Francia fra il IX e il XII secolo, la Chiesa Cristiana e l'istituzione del feudalesimo hanno definito le caratteristiche del matrimonio monogamico (e monoamorista) che è poi giunto a noi, ai nostri giorni.

Duby, con i suoi talenti di storico e di umano dotato di logica, senso dell'umorismo, diplomazia e amore per gli umani, ci dimostra -testi antichi citati alla mano:
-quanto le nuove leggi nate attorno all'anno 1000 siano state dettate per contrastare la "tendenza" nei secoli dei secoli da parte delle persone comuni e aristocratiche di agglomerarsi dal punto di vista familio-sociale in piccoli clans (è in questo periodo che si stabiliscono norme scritte contro l'incesto);
-quanto la tendenza a innamorarsi e a condividere fisicamente l'Eros nei confronti delle persone ritenute vicine si era (e si è) perpetuata nel tempo;
-quanto l'intervento dell'autorità ecclesiale per unire/dividere due o più persone in matrimonio sia dipeso, da un certo momento in avanti, soprattutto dalla convenienza economica per entrambe le parti (chiesa, re e feudatari) e dalle correlazioni geo-politiche micro/macrocosmiche (dai piccoli feudi ai confini di regioni e contee europee);
-quanto, in questo "traffico di gestione", a partire dall'XI sec. circa, di solito le donne transitavano passivamente.

leggendo, immaginaimo Duby con le mani unite a conca come un nido caldo nel trattare la questione delle donne nella nostra società passata e attuale; soprattutto a quest'ultimo proposito, altro dirvi non vò: le sorprese nel testo sono numerose, a chi desidera approfondire lascio il piacere di scoprirle dalla parole di uno dei "nostri" Maestri di storia per eccellenza.
 
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Skamall
view post Posted on 4/3/2012, 14:23




il 15 ottobre 1094, a Autun, 32 vescovi si riuniscono attorno all'arcivescovo di Lyon e scomunicano Filippo, re di francia.
quest'ultimo, dopo aver rinchiuso la propria prima moglie Berthe de Frise (donatagli dal conte delle Fiandre) nella fortezza che egli stesso le aveva regalato in occasione delle loro nozze, si era sposato nuovamente - solennemente e fastosamente come ogni matrimonio regale richiede- con una certa Bertrade già moglie di Fouque, conte di Anjou. dal nuovo matrimonio Filippo ottiene 3 sani e brillanti eredi (il suo primogenito, futuro Luigi VI, del primo matrimonio era nato dopo 9 anni di tentativi di concepimento; era un figlio deboluccio e poco fantasioso) su cui contare per mantenere il Regno in mano alla famiglia reale (di sangue francese) ed evitare la facile occupazione degli Inglesi sempre pronti a insediarsi su un nuovo, debole trono.

nel 1093 Yves de Chartres, culo e camicia con Urbano II, di formazione rigorista, si sporge verso il panorama dei Riformatori (ed esplicitamente contro la Chiesa francese che sosteneva il re); scaglia la prima lancia proprio contro il secondo matrimonio del re: prepara un dossier contenente l'atto di divorzio per i due, la proibizione di incoronare Bertrade, la minaccia al re di venire scomunicato se non cessa di avere rapporti con quella donna in guisa di sposa. il tutto è accompagnato da deleghe, approvazioni e comunicazioni di Urbano.
verso la fine dell'anno Berthe muore: "plus de bigamie".

Fouque intanto non si lagna della sposa perduta, si era trovato delle supplenti ("remplaçantes").
(l'unico suo punto debole, è molto debole: nel 1067 rinchiuse il fratello nelle segrete finchè quello impazzì; quando un vescovo nel '94 gli fece visita per scomunicarlo, Foque si pentì e fece in modo di farsi assegnare tutta la Contea che in realtà sarebbe dovuta arrivare in eredità al fratello reso pazzo dalla prigionia.)
Foque ha quindi le mani legate con Madre Chiesa che, 30 anni dopo la vicenda del fratello, gli fa scrivere
a) una carta di donazione in favore di sante serge d'anger
b) una dichiarazione di parentela che lo lega al re di francia
c) un'accusa di incesto ai danni di filippo

il potere spirituale lotta con le unghie e con i denti per prendere il sopravvento sul potere temporale; si muove corrispondenza in ogni direzione e scrivania: scoppi di indignazione, maledizioni fulminanti, rimostranze -il re è incestuoso, egli stesso sta così gettando una maledizione su tutto il Regno di Francia! anzi, che dico?! su tutta la cristianità.
Filippo inizia a invecchiare e inizia anche a non sopportare più l'anatema e il caos ne deriva; nel 96 è lì-lì per cedere, Urbano II gli offre il Perdono, ma Bertrade non si schioda dalla camera da letto nuziale.
nel 1099 la scomunica viene rinnovata; alcuni Conti e vassalli del re non partecipano agli Atti poichè, agli occhi della maggioranza di essi il re non appariva così colpevole.
gli anni passano, i prelati e vescovi tutti hanno un gran daffare con la lotta per le investiture, ma un termine a questa vicenda deve essere messo; nel 1105 i vescovi di orléans e di parigi si riuniscono con vescovi, arcivescovi e abati di Ordini vari nel luogo stesso in cui erano state celebrate le pessime seconde nozze di filippo, leggono le lettere pontificali all'uopo e chiedono a filippo se si sente pronto a "abiurare il peccato di copulazione carnale e illecita"; filippo, in costume da penitente, a piedi nudi, dopo 13 anni di rotture di coglioni, presta giuramento: "non avrò più con questa donna nessun rapporto né intrattenimento salvo in presenza di persone non sospette" e Bertrade fa lo stesso. la scomunica cade da se', chi poteva sentirsi gabbato?!
i due sposi continuarono a vivere insieme; vennero visti a Angers nel 1106 molto ben accolti dal conte Fouque.
 
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Skamall
view post Posted on 5/3/2012, 15:33




donne e proprietà.

anni:
800-900: gli sposi uniti in matrimonio si donano la metà dei propri averi (ricevuti in dote dalla famiglia d'origine in occasione delle nozze) reciprocamente.
900-1000: lo sposo da alla sposa 1/3 dei propri averi (solitamente un castello o torre in campagna in cui rinchiuderla eventualmente per contrarre un nuovo conveniente matrimonio), la sposa dona 2/3 dei suoi averi.
1000-1100: lo sposo non da niente, la sposa da tutta la propria dote: in caso di morte del marito, la dote della donna passa al suocero o ai cognati. lei può tenere per se' le proprietà che le sono state lasciate dalla propria madre (della madre della madre) a loro volta ormai depredate nei precedenti passaggi matrimoniali.

questo è uno dei motivi, il più superficiale, per cui, in generale si è iniziato a dire che "gli uomini temono le donne"..
lo dice Georges Duby, lo gggiuro!
 
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2 replies since 28/12/2011, 16:33   53 views
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